Molti studi hanno ampiamente dimostrato una forte associazione tra l'autismo e i metalli pesanti tossici.
I bambini autistici, infatti, tendono ad avere livelli molto alti di metalli tossici nei tessuti, in particolare di mercurio, responsabili di una modulazione epigenetica negativa che condiziona lo sviluppo e lo stato di salute del bambino già in fase prenatale in un quadro di predisposizione genetica.
Il problema può essere legato a:
maggiore esposizione ai metalli tossici che può avvenire già durante il concepimento e la gravidanza
maggiore assorbimento intestinale dei metalli tossici dovuto ad un aumento della permeabilità intestinale (disbiosi intestinale, infiammazione intestinale cronica)
ridotta capacità dell'organismo ad espellere i metalli tossici (deficit di glutatione)
La terapia chelante può aiutare a migliorare la sintomatologia dell'autismo attraverso l'utilizzo di sostanze chelanti trandermiche (TD-DMPS) in grado di scovare i metalli tossici accumulati nell'organismo, legarli, trascinarli nel sangue per poi essere eliminati attraverso le urine.
La terapia può essere utilizzata dai primissimi anni di vita.
La rimozione sistematica degli amalgami con tecnica protetta nei genitori e la successiva detossificazione rappresentano oggi indicazioni preventive assolute da effettuare ancora prima del concepimento.